Progetti e piano di studio
I bambini hanno bisogno di movimento e grazie ad esso imparano molte cose. I rituali legati al movimento devono far parte dell’insegnamento quotidiano. Oltre a proporre delle attività motorie in spazi chiusi, la vita scolastica deve offrire ogni giorno anche la possibilità ai bambini di muoversi all’aperto e nella natura.
Lo sport e il movimento non sono una prerogativa soltanto delle lezioni di educazione
fisica. Nella vita scolastica, questi due aspetti assumono un’importanza sempre maggiore
in tutti gli ambiti. «Scuola in movimento» o «Lernen in Bewegung» (in italiano:
«Imparare in movimento») sono esempi di progetti che negli ultimi anni si sono particolarmente
sviluppati. A livello di scuola dell’infanzia, il progetto Purzelbaum (vedi riquadro
in basso a destra) è stato introdotto e valutato con successo in 15 cantoni svizzeri.
Muoversi molto e in modo variato
In una scuola dell’infanzia che attua il progetto Purzelbaum, i bambini si muovono
molto. L’insegnante integra più volte al giorno il movimento nelle attività normali.
Oltre a queste sequenze di movimento, ai bambini vengono offerte possibilità di
muoversi liberamente e sviluppare ulteriormente le loro capacità.
Poiché le transizioni da una sequenza all’altra avvengono tramite il movimento, vi
sono pochi tempi morti durante i quali possono sorgere dei conflitti. In questo senso,
il movimento è usato come strumento di conduzione. Le attività di apprendimento
cognitivo sono trasmesse attraverso il movimento o sono ad esso legate.
È stato appurato che i bambini che si muovono regolarmente sono più equilibrati,
possono controllare di più i loro impulsi e percepiscono meglio il loro corpo. La fiducia
in sé stessi e il sentimento di appartenere a un gruppo sono favoriti quando si fanno
delle esperienze positive «visibili».
Nelle sue raccomandazioni relative alla scuola dell’infanzia, il Piano di studio ticinese afferma quanto segue:
«L’esperienza legata al corpo e al movimento riveste un ruolo importante nello sviluppo del bambino che per sua natura si muove, gioca e si realizza svolgendo attività fisiche di vario tipo. Il bambino, nello spazio protetto e stimolante della scuola dell’infanzia, è condotto a sperimentare il movimento quale mezzo d’espressione e d’esplorazione dello spazio, degli oggetti e delle persone; ad acquisire una sempre maggiore consapevolezza del proprio schema corporeo, a partecipare ai giochi di gruppo accettandone i vari ruoli; a scoprire quali sono i comportamenti corretti da assumere nelle diverse situazioni (gioco, litigio, attività quotidiane, ecc.) e allo stesso tempo a identifcare le situazioni di rischio. Sperimentando nel quotidiano diverse forme di movimento, in situazioni che il docente saprà proporre in funzione delle competenze dei soggetti, il bambino si confronta con sè stesso (versante psicomotorio), con gli altri (versante sociomotorio) e con l’ambiente fisico. Nel tempo acquisisce e affina sempre maggiori competenze motorie fino a sviluppare adeguate abilità legate alla motricità fine.»→ Tratto da: La scuola dell’infanzia nel primo ciclo Harmos (pdf)