Prevenire le lesioni del legamento crociato nelle donne
Le donne hanno una probabilità da quattro a sei volte maggiore di subire lesioni del legamento crociato anteriore rispetto agli uomini. Questa conclusione tratta da studi scientifici trova la sua spiegazione nelle differenze anatomiche e fisiologiche tra i due sessi. Fortunatamente, è possibile prevenire queste lesioni. Il nostro dossier, rivolto ad allenatori e monitori, così come agli insegnanti di educazione fisica, si basa sugli esercizi del programma «Fit to Play».
«Una lesione del legamento crociato può essere un evento molto grave per un’atleta e nei casi peggiori anche segnare la fine della sua carriera. Purtroppo nelle donne queste lesioni sono più comuni: ecco perché è importante lavorare in modo preventivo, allenando la coordinazione e preparando i muscoli in modo mirato, cosicché in caso di rottura di un legamento crociato, l’atleta non debba fermarsi per troppo tempo, o addirittura essere costretta a non praticare più la disciplina sportiva.» È quanto afferma Sibylle Matter Brügger, specialista di medicina dello sport e Health Performance Manager presso Swiss Olympic, in un video del modulo di apprendimento «Il corpo della donna nello sport».
I fattori di rischio di rottura del legamento crociato anteriore sono di natura estrinseca e intrinseca. Nelle donne, il secondo gruppo di fattori riguarda l’anatomia, la biomeccanica, la tecnica e il ciclo mestruale. Questo profilo, diverso da quello degli uomini, presuppone per allenatori e monitori un approccio diverso alla pratica sportiva e alla pianificazione degli allenamenti con le atlete. Un’osservazione che, per un certo verso, si applica anche all’insegnamento dell’educazione fisica nelle scuole.
Il programma «Fit to Play»
Negli ultimi anni sono stati sviluppati numerosi programmi di prevenzione. Nel loro lavoro, i fisioterapisti dello Swiss Olympic Medical Center Macolin-Bienne si avvalgono in particolare del programma «Fit to Play» per prevenire questo tipo di lesioni nello sport di prestazione e nello sport giovanile. Elaborato dal Centro di ricerca in traumatologia dello sport di Oslo (OSTRC), il programma comprende una serie di esercizi suddivisi in tre livelli in progressione.
A prescindere dal livello dei partecipanti, questo programma dovrebbe essere svolto regolarmente. L’ideale sarebbe iniziare poco prima della pubertà, ossia tra i 10 e i 12 anni. Ma ovviamente si può cominciare a qualsiasi età!