Diversità da sperimentare e da vivere

Verso un nuovo Noi – Gioco, sport e confronto con famiglie, responsabili di scuole, società sportive, Comuni e Città

I precedenti articoli della serie «Diversità da sperimentare e da vivere» promuovono con attività motorie specifiche la pratica sportiva condivisa e l’esperienza della diversità culturale tra i bambini e i giovani. Un approccio che può essere ancora più efficace se vengono coinvolte nelle attività motorie e nella quotidianità sportiva famiglie come pure altri responsabili di ambiti quali scuole, società sportive, quartieri o autorità. Perciò, in questo ultimo contributo presentiamo una serie di giochi, esercizi e forme di movimento in un’ottica che potrebbe essere descritta come: «Verso un nuovo Noi».

Autrice: Jenny Adler Zwahlen, Dr. Phil., collaboratori scientifici, Unità integrazione e prevenzione, Ufficio federale dello sport UFSPO

Il motto «Verso un nuovo Noi» mira ad aiutare la popolazione locale a percepire, guardare e ascoltare con maggiore attenzione le persone provenienti da contesti culturali diversi attraverso attività di movimento nonché a vivere la diversità culturale come un’opportunità. Abbattere le barriere che ostacolano la partecipazione attiva a un’offerta sportiva comune, rispettare e conoscere meglio la diversità culturale in un’organizzazione o in un gruppo sportivo sono tutti obiettivi ai quali aspirare. Occorre riscoprire il piacere della partecipazione, sviluppando così una nuova comprensione collettiva del «Noi» e del «sentimento di appartenenza» (d). Per questo, oltre ai bambini e ai giovani, è necessario coinvolgere nella quotidianità sportiva anche le famiglie e gli enti pubblici interessati. Un ruolo chiave spetta ai genitori: sono loro che agendo da motivatori e da esempio, incoraggiano i figli ad assumere un comportamento motorio e sportivo attivo e, al contempo, promuovono l’integrazione sociale nello sport scolastico e societario, soprattutto se loro stessi praticano o sono impegnati in un’attività sportiva.

«Verso un nuovo noi»: un approccio che funziona in un contesto sportivo in cui

  • … incontriamo migranti e pratichiamo attività di movimento insieme: imparare a conoscere e a capire le diverse capacità, modalità di espressione, stili di vita, esperienze legate alla provenienza, abitudini e opinioni.
  • … diamo voce a tutti: poter pianificare la vita sportiva e allestire un programma, decidere autonomamente, esprimersi e condividere le decisioni. Ad es. come partecipanti, responsabili, organizzatori, visitatori, aiutanti o finanziatori.
  • … si scrive e si parla «con» anziché «dei» migranti nella quotidianità sportiva. Lasciare che esprimano la loro opinione.
  • …sviluppiamo insieme, da pari a pari, nuove forme di comunicazione, collaborazione, decisione e risoluzione dei conflitti.
  • …siamo curiosi e scopriamo realtà sconosciute: riconoscere abilità, similitudini e pregiudizi. Riflettere insieme sulle differenze, imparare a gestirle e promuovere la comprensione reciproca.
  • …insegniamo giochi, contenuti e metodi sportivi di altri Paesi, sfruttiamo le nostre risorse, affrontiamo le sfide in maniera flessibile, percepiamo tutti individualmente anziché come elementi di una categoria.

Gioco di squadra

Gioco di squadra

Obiettivo del gioco: esperienza in famiglia, confronto, percezione della diversità
Numero di partecipanti: 6-10 bambini e familiari, ospiti
Età: 8+
Durata: 45’
Materiale: a seconda della disciplina sportiva (ad es. calcio, pallavolo, unihockey o pallacanestro)

L’insegnante sceglie una disciplina sportiva e allestisce il campo da gioco. Spiega a tutti lo svolgimento del gioco e le regole. Le famiglie si suddividono in due squadre: i bambini giocano con i genitori in una squadra, i giovani contro i genitori, gli ospiti sono ripartiti nelle due squadre. L’insegnante funge anche da arbitro. Le due squadre si affrontano. Al termine del gioco, l’insegnante incoraggia la discussione ponendo domande e conclude il gioco in un clima conviviale, ad es. con un rinfresco o uno spuntino.

Osservazione: questo gioco di squadra può essere ripetuto più volte nell’ambito del programma sportivo scolastico facoltativo o regolarmente come allenamento per famiglie all’interno della società sportiva. Gli insegnanti invitano bambini, giovani, genitori e anche altri ospiti a partecipare, ad esempio, a una serata per i genitori, promuovendo l’evento con volantini, e-mail, sul sito Internet o con il contatto diretto.

Possibili domande:

  • Che cosa ti ha colpito?
  • Che cosa ti ha motivato durante il gioco?
  • C’è stata una situazione che ti è sembrata strana o che ti ha fatto sentire a disagio?
  • Quale nuova regola potrebbe essere introdotta per rendere il gioco più variato, equo, facile o difficile?
  • Nella vostra quotidianità: chi stabilisce le regole? Quali possono essere modificate e quali no? Che cosa ne pensate?
  • Chi conosce un gioco di squadra proveniente dal suo Paese d’origine o da un’altra regione?

Varianti

Input

  • Attraverso le domande, ci rendiamo conto che il gioco genera una grande varietà di pensieri e sentimenti tra i partecipanti.
  • Riflettendo insieme su nuove regole o valori, impariamo a conoscere opinioni diverse, ma anche cosa significa ponderare e decidere.
  • Impostare il coinvolgimento dei genitori in un’ottica di fidelizzazione e considerazione delle esigenze: giocando con bambini che sentono il bisogno della vicinanza e della sicurezza dei genitori; come insegnanti, allenatori o arbitri con i bambini più grandi e come avversari con i giovani. Quando si coinvolgono i genitori nei giochi con gli adolescenti, occorre considerare la loro nuova autonomia.
  • Se si sceglie un gioco di squadra di un Paese da cui proviene un partecipante, è bene che sia la persona stessa a spiegarne il contesto. In questo modo, la diversità culturale tra le forme di gioco o sportive diventa visibile e vissuta.
  • La convivialità favorisce la conoscenza reciproca, ma permette anche
    • …di prendere consapevolezza della diversità: chiedere ai genitori di parlare delle loro esigenze, aspettative e visioni; informare genitori e ospiti su valori, regole e comportamenti della quotidianità sportiva. Impareranno così a conoscere meglio il vostro mondo dello sport e a capire, durante la conversazione, se è necessario adattare o meno regole e abitudini.
    • … di affrontare le sfide della quotidianità sportiva: ad es. sensibilizzare il custode sulle diverse conoscenze linguistiche delle famiglie che partecipano all’attività sportiva; discutere con il coordinatore sportivo o il sindaco gli orari di apertura delle palestre più favorevoli per l’allenamento con le famiglie; motivare i genitori a svolgere attività di volontariato (pdf) con il coach G+S.

Caccia al tesoro

Caccia al tesoro

Obiettivo del gioco: esperienza genitori / figli, confronto, costruire un rapporto di fiducia
Numero di partecipanti: 6-10 bambini e uno dei due genitori
Età: 4-6
Durata: 30’
Materiale: coni, cerchi, panchine, tappetini ecc. per 2 percorsi, 2 scatole, piccolo materiale per i «tesori» (palline, cerchietti di cartone colorati, sacchetti di sabbia ecc.)

Nella palestra, delimitare con i coni gli angoli di un campo. Al suo interno allestire un percorso che inizia con una scatola vuota e termina con una scatola contenente i tesori.

Formare due squadre: i figli fanno parte della squadra parkour, i genitori della squadra che corre. Prima di iniziare il gioco, la squadra che corre stabilisce chi conta i giri. Questa squadra deve correre all’esterno del campo. Per ogni giro percorso conquista un punto.

Nella squadra del percorso, tutti i partecipanti (a distanze corte) devono completare uno dopo l’atro il percorso a ostacoli, prendere un tesoro dallo scrigno e portarlo (a fianco del percorso) nella scatola situata all’inizio del percorso. Quando lo scrigno sarà vuoto, si interrompe anche il tempo a disposizione dell’altra squadra per raccogliere punti. Dopo una breve pausa, le due squadre si scambiano i ruoli. Quale delle due squadre ha fatto più giri (più punti)? Segue uno scambio di opinioni guidato da domande.

Osservazione: eventualmente incaricare anche un genitore della sicurezza sul percorso. Al termine dell’attività organizzare uno spuntino o una merenda. Si tratta di un buon modo per promuovere il senso di appartenenza al gruppo e il dialogo. I genitori possono porre domande e ottenere informazioni sugli aspetti più importanti dai monitori G+S o dai docenti delle scuole dell’infanzia.

Possibili domande

  • Ti è piaciuto di più il percorso a ostacoli o la corsa?
  • Qual è il tuo tesoro preferito e perché?
  • C’è stato un momento in cui hai aiutato la mamma o il papà?
  • Chi ha contato i punti nella squadra dei corridori? Perché proprio questa persona?

Varianti

  • Distribuire le famiglie in modo uniforme tra le squadre.
  • Adattare le dimensioni delle squadre, ad esempio, solo due figli nella squadra parkour (i loro genitori sono nella squadra di corsa); si prolunga così il tempo per la squadra dei corridori. Quando lo scrigno è vuoto, vengono selezionati due nuovi bambini per la squadra parkour.
  • Le famiglie gareggiano una dopo l’altra. Gli altri fanno una pausa.

Input

  • I bambini vogliono che i genitori siano presenti e vengano coinvolti nelle loro attività di movimento e i genitori vogliono accompagnare i loro figli e partecipare alle attività? Allora questa è un’ottima occasione per costruire una solida relazione di fiducia tra genitori e figli.
  • Partecipando all’offerta di movimento, i genitori si rendono conto che i figli sono in buone mani e in un ambiente di apprendimento di qualità. Si convincono più facilmente che i figli possano trarre beneficio dalle attività di movimento offerte.
  • Integrare gli allenamenti genitori-figli (pdf) nell’offerta sportiva. Se queste proposte vengono organizzate regolarmente, genitori e figli si incontrano più frequentemente e interagiscono con maggiore facilità. Inoltre, instaurano un rapporto di fiducia più intenso tra di loro e con l’insegnante. Si tratta di una condizione fondamentale per la collaborazione con i genitori (pdf).
  • Invitare i genitori con un passato migratorio a parlare dell’allenamento genitori-figli in occasione di una serata per i genitori organizzata dalla scuola, dalla scuola dell’infanzia o dalla società sportiva. È un gesto di riconoscimento nei loro confronti e permette che le loro esperienze vengano ascoltate.

Attività outdoor

Le attività all’aria aperta favoriscono le impressioni sensoriali, le esperienze e il movimento esplorativo, tutte cose possibili solo parzialmente in un ambiente chiuso. Questo incoraggia – soprattutto i bambini – a giocare più attivamente e a imparare all’aperto con maggiore efficacia. Le attività di movimento all’aperto sono indicate anche in caso di limitata disponibilità di palestre e per i momenti di convivialità spontanei.

Le attività proposte vengono organizzate da due o tre insegnanti responsabili. Genitori e persone provenienti da ambienti quali la scuola, la società sportiva, il quartiere e / o il Comune – possibilmente di provenienze diverse – dovrebbero essere coinvolti per aiutare a gestire gli inviti (pdf) e l’informazione a tutte le famiglie e agli ospiti (Preparare il materiale informativo, pdf) nonché nello svolgimento delle attività. In questo modo, vengono prese in considerazione sin dall’inizio le esigenze, le competenze linguistiche e la partecipazione di tutti. Attenzione: osservare i vari aspetti organizzativi e didattici.


Divertimento nel movimento

Divertimento nel movimento

Obiettivo del gioco: conoscersi, scoprire similitudini, scambiare opinioni, abbattere i pregiudizi
Numero di partecipanti: famiglie, ospiti
Età: 5+
Durata: ca. 90’ (esercizio introduttivo: 15-20’, percorso di abilità: 45’, conclusione: 30’)
Materiale: 2 casse bluetooth portatili, musica, gessetti, attrezzi, materiale per un percorso di abilità

Questo gioco, praticato su un piazzale o su un prato, è un’offerta sportiva di facile accesso adatta per una manifestazione nell’ambito della società sportiva, della scuola o della scuola dell’infanzia.

Preparazione: con il gesso tracciare per terra una linea di ca. 6 metri, preparare la musica e allestire poco lontano un percorso di abilità.

Prima di iniziare: dare il benvenuto a tutti i partecipanti e spiegare gli obiettivi del gioco. Iniziare con un esercizio in cui tutti si incontrano, si salutano e si conoscono. Formare due gruppi: un gruppo con figli e / o giovani e un gruppo con genitori e ospiti. Entrambi i gruppi eseguono il seguente esercizio uno dopo l’altro: durante il primo turno, la persona responsabile fa partire la musica. Nel frattempo, i membri del gruppo camminano, corrono o ballano liberamente. Quando la musica si ferma, a coppie ci si saluta con una stretta di mano, un piccolo inchino, un cenno del capo o uno sguardo, pronunciando anche il proprio nome. Ad ogni interruzione, si cerca una persona diversa.

Al secondo giro, un altro responsabile annuncia una caratteristica in base alla quale i partecipanti devono disporsi in un certo ordine. Possibili caratteristiche: altezza, colore dei capelli, età, distanza dal luogo di nascita, numero di figli o fratelli e sorelle, numero di lingue parlate.

Dopo questo esercizio, le famiglie e gli ospiti si suddividono nelle varie postazioni del percorso. I genitori dei giovani che preferiscono giocare con i loro coetanei sono i benvenuti come aiutanti nelle rispettive postazioni: dopo una breve istruzione, possono gestire autonomamente la loro postazione.

Concludere in bellezza il gioco con uno spuntino in compagnia. Cogliere l’occasione per uno scambio di esperienze e opinioni spontaneo o guidato da domande. I responsabili possono anche intavolare una discussione su determinate questioni o progetti, ad es. la programmazione di un’offerta nell’ambito dello sport scolastico facoltativo per le ragazze (di provenienza diversa); la raggiungibilità e il possibile coinvolgimento di famiglie immigrate in un’offerta sportiva societaria o in un’attività di volontariato.

Possibili domande

  • Cosa ti ha sorpreso in questo gioco di movimento? Ad es. che qualcosa è stato più facile / difficile del previsto; che si può comunicare e ridere nonostante la diversità linguistica; che altre persone pensano, sentono e vivono come te?
  • Dopo l’esercizio, hai acquisito un’immagine diversa di una o più persone?
  • Quali similitudini hai scoperto di avere con persone che in un primo momento ti erano sembrate molto diverse?
  • Che cosa vorresti ancora sapere degli altri? Ad es. sul loro lavoro, la loro quotidianità, i loro hobby, il loro Paese d’origine.

più difficile

  • Eseguire l’esercizio allineati su una panchina senza toccare il suolo.

Input

  • Gli incontri rendono la convivenza più vivace e interessante.
  • Gli scambi all’aperto, di facile accesso, permettono di scoprire punti in comune, abbattere riserve e pregiudizi, creare fiducia.
  • Chiedere al Comune, ai negozi di generi alimentari o ad altre attività commerciali se sono disposti a offrire spuntini e invitarli a partecipare attivamente.
  • In collaborazione con due famiglie immigrate, scrivere una relazione con fotografie sul gioco di movimento appena svolto per il giornale della società o del Comune. In questo modo, la popolazione può leggere e apprendere direttamente dalle persone coinvolte le proprie impressioni ed esperienze.

Gioia della vetta

Gioia della vetta

Obiettivo del gioco: esperienza condivisa, confronto, partecipazione
Numero di partecipanti: famiglie, ospiti
Età: 5+
Durata: 1-6 ore
Materiale: mappa, contenitore metallico (ad es. vecchio barattolo del caffè, scatola di legno con attaccata una corda), piccole sorprese (ad es. perle colorate, stelle, cuori o mollette di legno, sassolini colorati, conchiglie)

Questa escursione avventurosa nella natura è adatta per brevi esperienze pomeridiane durante la settimana o per un’attività motoria più lunga nell’ambito della società sportiva (escursione per famiglie), della scuola o della scuola dell’infanzia (gita scolastica in giornata).

Preparazione: scegliere un’escursione e stampare la mappa corrispondente. Chiedere a due genitori intraprendenti di procurare un contenitore metallico e di riempirlo di «sorpresine». Un genitore o una persona responsabile porta con sé il contenitore nello zaino, per poi sistemarlo all’arrivo in vetta in maniera ben visibile sopra un sasso, una panchina o appeso a un ramo. Al punto di incontro, un responsabile nomina 2-3 giovani capogita e consegna loro la mappa. Inoltre, chiede ai partecipanti come intendano comunicare a livello linguistico e presenta le opzioni volte a favorire la comprensione linguistica. Si parte! Lungo il percorso verso la vetta, sentire la magia del paesaggio, scoprire le meraviglie della natura e approfittare di questo momento per stimolare conversazioni spontanee tra ospiti, genitori e figli propri o di altri. Un suggerimento: i genitori possono inserire un’avventura o un gioco nel bosco, ad es.  costruire una capanna con rami, fronde, foglie, cortecce ecc.; raccontare una fiaba o un’esperienza della loro infanzia nella natura; cercare fate, gnomi o troll.

Una volta raggiunta la meta e ammirato il panorama, i bambini possono finalmente aprire il contenitore e scegliere una sorpresa! In vetta o durante il cammino, fare una lunga pausa picnic in un’area attrezzata con panche e tavoli. La pausa pranzo e anche il ritorno sono momenti conviviali per condividere risate e scattare fotografie; ma anche per porre domande, raccogliere idee e discutere.

Possibili domande

  • Che cosa ti è piaciuto di più finora?
  • Che cosa hai preso dal contenitore, perché proprio quell’oggetto?
  • Hai già vissuto un’avventura divertente (difficile) durante un’escursione? Quale?
  • A che cosa ti fa pensare il paesaggio o il panorama? Come ti fa sentire?
  • Dove vorreste andare la prossima volta e quale esperienza vi piacerebbe vivere?
  • In quale lingua o altra modalità avete comunicato?
  • Come genitori, siete contenti del modo in cui gli insegnanti hanno deciso ad es. dove si sarebbe svolta l’escursione e chi doveva riempire il contenitore? In caso contrario, come dovrebbero essere prese le decisioni in futuro, ad es. coinvolgendo tutti o soltanto persone motivate, scegliendo altri luoghi oppure orari più favorevoli per un incontro?
  • Chi è disposto a raccontare come ha vissuto quest’avventura in un piccolo filmato per il sito web della nostra scuola o società?

Varianti

  • Organizzare un’escursione in un luogo pianeggiante lungo il fiume, in un parco o su un percorsovita: possono così partecipare anche fratellini e sorelline nel passeggino o nel carretto trainabile, nel marsupio o nello zainetto portabebè.
  • Nel contenitore metallico inserire anche un diario, nel quale i giovani possono scrivere e i bambini possono disegnare le loro esperienze. Ogni nuova «gioia della vetta» arricchisce il diario, che diventa un prezioso ricordo.

Input

  • Le sorpresine custodite nel contenitore motivano tutti i piccoli scalatori a camminare e andare avanti.
  • Conversando spontaneamente, avviciniamo i nostri mondi, magari scopriamo un segreto di famiglia, impariamo a gestire la diversità linguistica e sviluppiamo la comprensione reciproca.
  • Ridere insieme, scattare fotografie e tuffarsi in un mondo di avventure aiuta a superare la paura del contatto e a riconoscere che talvolta siamo molto simili.
  • Se i genitori si impegnano nella scuola o nella società sportiva, i figli grandi e piccoli imparano che il volontariato è utile e molto apprezzato: si possono costruire relazioni (molto strette), condividere le proprie esperienze, idee e capacità e avere voce in capitolo.
  • Sviluppiamo nuove forme decisionali adatte a tutti, dove le decisioni vengono dapprima discusse insieme e il potere decisionale è condiviso. In questo modo tutti si sentono responsabili e trattati allo stesso modo.
  • Un filmato serve non solo per raccontare agli altri l’esperienza dell’escursione. Rende anche udibile e visibile la diversità culturale dei partecipanti attraverso i loro racconti, la gestualità e la mimica. Un suggerimento: chiedere ai giovani di realizzare un video. Si divertiranno!

Maggiori informazioni


Bibliografia

Tutti i contenuti della serie

Integrazione – Diversità Mille esperienze per vivere la diversità!

Per promuovere pari opportunità di accesso e una partecipazione globale, dal 2008 l’Ufficio federale dello sport si impegna a favore dell’integrazione nello sport. Da allora sono successe parecchie cose! Con il nome di «Multiculturalità nello sport» la tematica è stata ancorata nella formazione di base e nella formazione continua di G+S. Per i monitori G+S nonché per i docenti di educazione fisica è stato messo a punto diverso materiale informativo e ausili pratici. Questo articolo, che si inserisce nell’ambito delle pubblicazioni sul 50° anniversario di G+S, vuole mostrare in particolare a docenti, monitori e allenatori come promuovere e vivere la multiculturalità nelle loro offerte di movimento e attività sportiva. Per promuovere pari opportunità di accesso e una partecipazione globale, dal 2008 l’Ufficio federale dello…

Diversità da sperimentare e da vivere! Le attività comuni favoriscono l’integrazione

Per incentivare l’approccio con la diversità culturale all’interno di un gruppo sportivo, vi proponiamo alcune attività motorie specifiche facenti parte di una serie di contributi tematici. La diversità fa parte della quotidianità, pertanto anche delle attività motorie con bambini e giovani che vantano origini, prerequisiti psicologici, fisici o sociali diversi. In questo caso si parla quindi di multiculturalità Per incentivare l’approccio con la diversità culturale all’interno di un gruppo sportivo, vi proponiamo alcune…

Diversità da sperimentare e da vivere Giochi per conoscersi e accogliere

Questo è il primo di una serie di contributi incentrati sul tema della «Diversità da sperimentare e da vivere» attraverso attività motorie specifiche. Qui vi indichiamo in che modo accogliere giocosamente in un gruppo già esistente bambini e giovani trasferitisi da poco (in particolare con background migratorio). Il primo approccio nella fase iniziale è spesso decisivo per determinare l’apprezzamento dell’offerta di movimento o della lezione di educazione fisica da parte delle e degli interessati e quindi la loro intenzione a continuare a partecipare o meno. Questo è il primo di una serie di contributi incentrati sul tema della «Diversità da…

Diversità da sperimentare e da vivere Rituali e abitudini

Questa seconda parte della serie di contributi incentrati sul tema della «Diversità da sperimentare e da vivere» attraverso attività motorie specifiche, è dedicata a rituali, usanze, abitudini e simboli di socialità. Spesso tra bambini, giovani e adulti di varie origini si crea una certa distanza culturale dovuta a rituali, usanze, abitudini, simboli e conoscenze diverse. Questo può causare incomprensioni o emarginazione nella quotidianità (sportiva) e persino generare conflitti. Questa seconda parte della serie di contributi incentrati sul tema della «Diversità da sperimentare e…

Diversità da sperimentare e da vivere Valori e regole

In questa terza parte della serie di contributi dedicati al tema «Diversità da sperimentare e da vivere» attraverso attività motorie specifiche, vi indichiamo come sensibilizzare, divertendosi, bambini e giovani ai valori e alle regole legate alla pratica di attività sportive in gruppo. Da un lato, l’obiettivo di questo supporto didattico è quello di creare la consapevolezza riguardo alla diversità delle regole di gioco e di comportamento, dall’altro dovrebbe motivarvi ad affrontare e promuovere attivamente valori positivi nello sport (ad es. rispetto, fairplay, pari trattamento). In questa terza parte della serie di contributi dedicati al tema «Diversità da sperimentare e…

Diversità da sperimentare e da vivere Movimento e incontro con la diversità linguistica

Il quarto contributo della serie «Diversità da sperimentare e da vivere» si concentra sulla diversità linguistica e sui diversi requisiti linguistici nei gruppi sportivi. Il dossier propone preziosi input che possono aiutare docenti, monitrici e monitori a promuovere l’accesso alle attività sportive, la partecipazione e la comunicazione tra bambini che parlano lingue diverse. Inoltre, vengono presentate attività motorie e sportive mirate, volte a incoraggiare la riflessione all’interno del gruppo sportivo. Le attività scelte presuppongono l’uso di un linguaggio comune, la creazione di un ambiente favorevole al plurilinguismo nonché la promozione dell’acquisizione del linguaggio nei bambini e nei giovani. Il quarto contributo della serie «Diversità da sperimentare e da vivere» si concentra sulla diversità…

Diversità da sperimentare e da vivere Costruire e mantenere la fiducia

Il quinto articolo della serie «Diversità da sperimentare e da vivere» vi aiuta a costruire e mantenere un rapporto di fiducia all’interno del gruppo sportivo attraverso il gioco e la riflessione collettiva sull’esperienza vissuta. La fiducia è una base importante per promuovere l’interazione tra bambini e giovani. Favorisce la creazione di un sentimento di appartenenza individuale nel gruppo nonché il rispetto delle regole e aiuta a trovare il coraggio di mettersi in gioco. Il dossier propone attività motorie che consentono di vivere esperienze ed emozioni positive riguardo a vari aspetti della fiducia: affidabilità, considerazione, cooperazione, senso di sicurezza, contatto fisico, responsabilità e disponibilità. Il quinto articolo della serie «Diversità da sperimentare e da vivere» vi aiuta a costruire…

Diversità da sperimentare e da vivere Affrontare i pregiudizi nel movimento e nell’incontro

Il sesto contributo della serie «Diversità da sperimentare e da vivere» si concentra sulla presa di coscienza e sulla riflessione in materia di pregiudizi. L’obiettivo è di promuovere attività sportive aggregative e incoraggiare la partecipazione di bambini e giovani a gruppi sportivi a prescindere dall’origine, dall’aspetto fisico o dalla lingua parlata. Le attività di movimento descritte in questo articolo oltre ad aiutare i partecipanti a confrontarsi con sé stessi e con gli altri, contribuiscono a promuovere una maggiore consapevolezza nei confronti della nostra capacità di osservazione, valutazione e comunicazione al fine di creare un ambiente libero da pregiudizi e discriminazioni. Il sesto contributo della serie «Diversità da sperimentare e da vivere» si concentra sulla presa…

Diversità da sperimentare e da vivere Verso un nuovo Noi – Gioco, sport e confronto con famiglie, responsabili di scuole, società sportive, Comuni e Città

I precedenti articoli della serie «Diversità da sperimentare e da vivere» promuovono con attività motorie specifiche la pratica sportiva condivisa e l’esperienza della diversità culturale tra i bambini e i giovani. Un approccio che può essere ancora più efficace se vengono coinvolte nelle attività motorie e nella quotidianità sportiva famiglie come pure altri responsabili di ambiti quali scuole, società sportive, quartieri o autorità. Perciò, in questo ultimo contributo presentiamo una serie di giochi, esercizi e forme di movimento in un’ottica che potrebbe essere descritta come: «Verso un nuovo Noi». I precedenti articoli della serie «Diversità da sperimentare e da vivere» promuovono con attività motorie…