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Team building

Lo spirito di squadra nasce da un duro lavoro. Alla base vi è il team building. Questi consigli aiutano a iniziare nel migliore dei modi l’avventura «team building».

Secondo Tuckmann (1965), un gruppo appena creato deve passare per le seguenti fasi:

  1. Forming: regna grande insicurezza sugli obiettivi, sui compiti e sugli altri membri del gruppo. Si procede a tentoni, ognuno cerca di definire il proprio ruolo nel gruppo. Per sostenere il gruppo, in questa fase può aiutare la ricerca di un nome o di un logo (per il gruppo), ciò che consente di creare un senso di appartenenza.
  2. Storming: questa fase è caratterizzata da conflitti e rivalità e anche le aspettative deluse spesso assumono un ruolo importante. Si osserva inoltre che l’obiettivo fissato non è facile da raggiungere. Se i gruppi rimangono bloccati in questa fase spesso rinunciano e si sciolgono. Se questa fase invece viene superata, essa serve a costruire le basi per una collaborazione futura fruttuosa.
  3. Norming: in questa fase si definisce un obiettivo comune, si stabiliscono i ruoli e si chiariscono le responsabilità. Anche questa tappa può servire a sviluppare il senso di appartenenza.
  4. Performing: in questa fase, il gruppo è in grado di fornire delle prestazioni e di lavorare in modo efficace per raggiungere gli obiettivi fissati. Tutta l’energia viene sfruttata per lavorare. Le diversità e i punti deboli individuali sono accettati e possono essere assorbiti dal senso di appartenenza.

Il senso di appartenenza e la ripartizione dei ruoli sono molto importanti nel processo di team building. Parecchie aziende offrono le cosiddette misure esterne che servono presumibilmente allo sviluppo del gruppo. Il fattore decisivo però non è cosa viene fatto ma quali risultati, utili alla collaborazione futura, emergono e come si possono mettere in pratica nella realtà aziendale.

 

→ Esercizio: La trave