Approccio didattico
I giochi di rinvio sono ideali per l’educazione fisica, l’allenamento e il tempo libero. Pochi sport sono così popolari sia fra le ragazze che fra i ragazzi. Questi giochi promuovono un gran numero di competenze specifiche e interdisciplinari, aprono diverse prospettive pedagogiche e sono adatti all’integrazione e all’inclusione.
I giochi di rinvio presentati in questo tema del mese permettono anche ai principianti di giocare provando emozioni e cogliendo delle sfide. Se le forme proposte sono troppo difficili, esistono le varianti più facili. Questa introduzione facilitata stride con la perfezione che bisogna acquisire attraverso un lavoro pluriennale. A livello mondiale, i giochi di rinvio sono infatti molto esigenti dal profilo della prestazione. Il pubblico è affascinato dalle reazioni rapidissime dei giocatori, così come dall’elevata precisione, dall’esplosività, dalla potenza fisica, dalla visione di gioco, dalla forza mentale, dalla tecnica e dalla tattica di cui danno prova. Il virtuosismo dei campioni, la loro eleganza ed efficacia in campo sono fonte di ammirazione e di ispirazione per gli spettatori.
Sfruttare l’eterogeneità
Nelle classi scolastiche, solitamente i livelli di prestazione sono molto diversi. Per l’insegnamento, questa situazione rappresenta un’opportunità. Un ragazzo più debole sfrutterà ad esempio i passaggi precisi di una compagna più forte che, a sua volta, sarà stimolata rilanciando le palle disseminate in tutto il campo. Con delle
forme con handicap (ad es. repertorio di tiri limitato, adattamento della dimensione dei campi, punteggio modificato), per dei giocatori di livelli diversi è possibile disputare delle partite. Naturalmente si possono organizzare delle partite anche fra partecipanti dello stesso livello, sotto forma di «uno contro uno» o a squadre di due
o più giocatori. Si consiglia di cambiare regolarmente partner per offrire ai giocatori la possibilità di confrontarsi con altri stili di gioco e di esercitare la capacità di cooperazione e di adattamento.
Coeducativo e integrativo
Rispetto ad altri sport, nei giochi di rinvio il rapporto tra i generi è molto più equilibrato. Le forme di gioco si adattano perfettamente all’inseg namento coeducativo e alla promozione di attività sportive, anche tra persone meno abili. Con i loro doppi e squadre miste, queste discipline fanno parte delle rare forme di gioco in cui titoli e medaglie sono assegnati in competizioni miste. Anche nell’ambito degli sport per disabili, i giochi di rinvio sono molto popolari e grazie a forme adattate possono essere praticati come mezzo di collegamento fra culture, paesi ed epoche diverse.
Molteplici competenze
I giochi di rinvio sono ideali per costruire competenze personali, sociali e metodologiche. Seguono alcuni esempi concreti:
- Nelle forme a postazioni, prestare attenzione affinché i compiti siano gestiti in modo autonomo, a coppie o in piccoli gruppi e adattati alle capacità dei partecipanti.
- Durante le partite non introdurre la figura dell’arbitro, affinché le situazioni controverse vengano risolte da soli (ad es. ripetendo uno scambio).
- Alla fine di una partita o quando si cambia avversario mantenere il rituale di stringersi la mano in segno di rispetto.
- Chi effettua il servizio o il lancio deve farlo in modo che il partner sia stimolato a intervenire in modo ottimale
- Solitamente le partite non possono terminare con un pareggio. La gioia del successo e la delusione del fallimento sono temi da affrontare con i partecipanti, così come i comportamenti dei vincitori o degli sconfitti (ad es. «Come sentirsi vincitori nonostante la sconfitta?»).
- Ideare forme di gioco cooperativo che permettano di equilibrare i punti forti e i punti deboli per creare delle situazioni positive (ad es. una persona più forte e una più debole cercano di eseguire insieme un certo numero di passaggi senza commettere errori).
- Sviluppare e percepire consapevolmente diverse tattiche di gioco (ad es.: interrompere il filmato per mostrare diverse situazioni di gioco e discutere le possibili soluzioni).
- Migliorare le proprie abilità tecniche e tattiche attraverso un feedback reciproco e costruttivo. (ad es.: «Ho notato che tu….»).
- Porre domande specifiche per stimolare la (auto-)riflessione e la risoluzione dei problemi (ad es.: «Perché non hai colpito la palla? Cosa dovresti fare per….?»).