Sequenza di attrezzi
L’obiettivo di questo esercizio è che gli allievi riescano a realizzare in gruppo delle sequenze di movimenti su diversi attrezzi.
In gruppi di 3 o 4 ragazzi, si compone un percorso (ad es. suolo, sbarra e cassone o parallele, suolo e minitrampolino ecc.) I gruppi elaborano una sequenza di movimenti adatta alle possibilità e alle abilità dei componenti e la eseguono con o senza musica. Ogni ragazzo deve eseguire gli esercizi almeno due volte per ogni attrezzo oppure aiutare attivamente i compagni. La presentazione dura al massimo tre minuti. In un gruppo è presente un bambino con un disturbo dello spettro autistico. L’aiuto passivo e attivo viene richiesto solo laddove non comporta un contatto fisico. I movimenti devono essere scelti in modo da poter essere eseguiti senza aiuto.
Esempio pratico: in un gruppo è presente un bambino con un disturbo dello spettro autistico. L’aiuto passivo e attivo viene richiesto solo laddove non comporta un contatto fisico. I movimenti devono essere scelti in modo da poter essere eseguiti senza aiuto.
Adeguamenti in caso di disabilità
- percettiva e comportamentale nonché cognitiva: aiuto attivo solo con assistenza.
Materiale: diversi attrezzi (sbarra, cassoni, parallele, ecc.)
Informazioni generali in caso di disabilità
- percettiva e comportamentale: fornire assistenza in modo chiaro e inequivocabile e comunicare dove e in che modo avrà luogo il contatto fisico. Bambini e ragazzi con disturbi dello spettro autistico possono reagire male all’approccio fisico. Aiutare in maniera attiva solo sotto sorveglianza.
- cognitiva: attenzione all’ipermobilità in caso di trisomia 21 dovuta a debolezza del tessuto connettivo e ridotto tono muscolare.
- motoria: evitare leve/carichi eccessivi – attenzione in caso di protesi, spasticità, artrodesi: in caso di emiplegia, stabilire se occorre offrire sostegno dalla parte lesa o non lesa; dotare gli attrezzi di protezioni o imbottiture, evitare punti di pressione.