Danza parziale
Durante questo esercizio gli allievi devono essere in grado di controllare specifiche parti del corpo in maniera mirata.
Gli allievi si dispongono in cerchio, con la musica di sottofondo. Iniziano dai piedi e muovono solo quelli. Interrogare i bambini: che cosa viene dopo i piedi? Le gambe! Quindi far ballare solo le gambe, poi le ginocchia, fino alla bocca, al naso, alle orecchie e persino i capelli e gli occhi, per esercitare la mimica (pantomima). Alla fine lasciare che i bambini si muovano liberamente coinvolgendo tutte le parti del corpo e solo di tanto in tanto limitare il movimento a una parte. È possibile rendere l’esercizio più difficile, ad esempio facendo eseguire i movimenti con le mani a terra, le ginocchia sul pavimento e i piedi che si muovono nell’aria.
Esempio pratico: in classe c’è un bambino con mobilità ridotta. Creare una condizione motoria favorevole, lasciando che si stabilizzi appoggiandosi a una parete o che si sieda su un cassone svedese e aiutandolo a riconoscere e a muovere le diverse parti del corpo toccandole.
Adeguamenti in caso di disabilità
- cognitiva: fornire degli stimoli per eseguire delle variazioni mostrando movimenti, immagini e raccontando delle storie.
Materiale: impianto stereo, cassone
Informazioni generali in caso di disabilità
- uditiva: fare in modo che l’allievo stia in prossimità dell’altoparlante o battere il ritmo coi piedi sul pavimento per rendere percettibili le vibrazioni della musica.
- visiva: rendere riconoscibile il palco, posizionando altri supporti (tappeti).
- percettiva e comportamentale: azioni e movimenti costanti e ripetitivi senza un obiettivo o una funzione specifica (stereotipata) possono avere un effetto rassicurante e, se possibile, essere integrati nell’atto motorio; preannunciare il contatto fisico.
- cognitiva: eseguire i movimenti insieme agli allievi. Consentire all’allievo di visualizzare i compiti da svolgere mediante la narrazione di storie.
- motoria: facilitare posizioni iniziali e del corpo estensive della sfera motoria e offrire supporti per l’equilibrio, ad esempio una parete, cassoni svedesi, deambulatori o aiuto degli insegnanti.