Gioco della sveglia
Durante questo esercizio gli allievi devono presta molta attenzione alla qualità dei movimenti e alla postura.
I bambini si dispongono in cerchio. L’insegnante fornisce indicazioni vocali: «cerchiamo di allungarci il più possibile, stiamo sulle punte ed estendiamo le braccia verso l’alto per esercitare l’equilibrio. Lentamente scende la sera e si fa buio. Cominciamo a essere stanchi e piano piano diventiamo piccolini, ci stendiamo sulla schiena, con i piedi che indicano il centro del cerchio e la testa rivolta di lato, eseguendo movimenti lenti e delicati.» Uno dei bambini riveste il ruolo di sveglia ed emette un suono ad alto volume.
Tutti i ballerini si svegliano e si alzano in piedi. Piedi e gambe distesi, schiena dritta, collo allungato e braccia tese verso l’alto. L’insegnante passa da ogni allievo e lo aiuta ad allungarsi ancora di più e corregge la postura. Ora gli allievi devono chinarsi in avanti andando a toccare i piedi con le mani, quindi lentamente srotolare la schiena e ricominciare il gioco. Ogni allievo deve fare la sveglia almeno una volta.
Esempio pratico: nella classe è presente un bambino ipovedente, che viene aiutato da un compagno. Può dapprima tastare la posizione corretta assunta dal compagno oppure lasciare che quest’ultimo lo posizioni nel giusto modo
Adeguamenti in caso di disabilità
- motoria: permettere ai bambini con mobilità ridotta di appoggiarsi a una parete per una maggiore stabilità. Ai bambini sulla sedia a rotelle far piegare il busto in avanti e, al suono della sveglia, farli rimettere in posizione seduta.
- uditiva: sostituire il suono della sveglia con un lieve tocco (su un braccio).
- percettiva e comportamentale: mostrare i movimenti e renderli chiari e comprensibili. Fare un esempio di movimento giusto e uno sbagliato. L’insegnante posiziona i bambini nella giusta posizione.
Informazioni generali in caso di disabilità
- uditiva: fare in modo che l’allievo stia in prossimità dell’altoparlante o battere il ritmo coi piedi sul pavimento per rendere percettibili le vibrazioni della musica.
- visiva: rendere riconoscibile il palco, posizionando altri supporti (tappeti).
- percettiva e comportamentale: azioni e movimenti costanti e ripetitivi senza un obiettivo o una funzione specifica (stereotipata) possono avere un effetto rassicurante e, se possibile, essere integrati nell’atto motorio; preannunciare il contatto fisico.
- cognitiva: eseguire i movimenti insieme agli allievi. Consentire all’allievo di visualizzare i compiti da svolgere mediante la narrazione di storie.
- motoria: facilitare posizioni iniziali e del corpo estensive della sfera motoria e offrire supporti per l’equilibrio, ad esempio una parete, cassoni svedesi, deambulatori o aiuto degli insegnanti.