Trail running

Pianificazione del percorso

Una pianificazione accurata del percorso permette di vivere uscite indimenticabili. Una seria pianificazione contribuisce inoltre a ridurre i rischi.
Un gruppo di runner su un sentiero in montagna

Per la pianificazione del percorso si raccomanda di procedere nel seguente modo:

  1. Sviluppare un’idea approssimativa (regione, lunghezza, durata).
  2. Pianificare il percorso e la logistica con l’aiuto di mappe, internet e delle conoscenze degli abitanti del luogo.
  3. Effettuare una ricognizione adattando se necessario i percorsi previsti originariamente e pianificando percorsi alternativi in caso di maltempo.
  4. Apportare eventuali modifiche dell’ultima ora.

Ricognizione

Se il trail ha luogo in gruppo, è indispensabile una ricognizione preliminare (pdf). In particolare perché i seguenti punti non figurano sulla mappa:

  • Qualità dei sentieri (ad es. terreno sconnesso, sentieri coperti da vegetazione).
  • Esposizione (è necessario avere un passo sicuro e non soffrire di vertigini, pericolo di caduta).
  • Fontane con acqua corrente potabile (solo in parte segnate sulle mappe).
  • Sentieri bloccati per interventi di manutenzione, disboscamento, frane, esercitazioni militari ecc. (solo in parte riportati sulle mappe online).
  • Frequentazione dei sentieri (evitare i sentieri molto frequentati nei fine settimana per non incorrere in conflitti con escursionisti).
  • La ricognizione serve anche a verficare incroci e punti di attraversamento e a evitare le incertezze sulla scelta della direzione durante la corsa

Adeguamenti del percorso strada facendo

Nonostante una preparazione ottimale, anche durante un’uscita può capitare di dover modificare il percorso:

  • Maltempo (attenzione: anche cattive condizioni meteo nei giorni precedenti possono obbligare a modifiche dell’ultima ora: sentieri scivolosi, pericolo di caduta rami, neve in primavera, nevicate in autunno ecc.).
  • Tratti di un sentiero bloccati all’ultimo momento (manutenzione, danni, disboscamento, caduta massi, esercitazioni militari e di tiro, ecc.).
  • Stanchezza / forma fisica carente dei partecipanti.

Quando si sceglie un percorso alternativo o si interrompe l’uscita, si raccomanda di procedere nel seguente modo:

  • Pensare per tempo a percorsi alternativi (in caso di sentieri bloccati: più numerose sono le diramazioni, maggiori sono le alternative a disposizione; in caso di affaticamento dei partecipanti: meno stanchi sono questi ultimi, maggiori sono le opzioni disponibili; in caso di variazioni meteorologiche: maggiore è il tempo a disposizione fino al momento del cambiamento, più sono le alternative a disposizione).
  • Scegliere percorsi alternativi noti/pianificati.
  • Evitare le sperimentazioni: in caso di dubbio, scegliere come alternativa un ampio sentiero indicato sulla mappa o tornare indietro.
  • Fare dietrofront per tempo.
  • Rivolgersi alle persone del luogo (gerenti delle baite, guardie forestali, cacciatori, addetto alla sicurezza della regione, ecc.) e discutere con loro dei percorsi alternativi.
  • In montagna: informarsi sugli orari di apertura degli impianti di risalita.


Rispettare la natura

Il trail running comporta lo svolgimento di un’attività fisica nella natura, che è uno spazio vitale e per il tempo libero. Nella natura ci sentiamo a nostro agio, possiamo rigenerare lo spirito e mantenerci attivi. Ma non siamo soli: condividiamo l’ambiente naturale con animali, piante e altri utenti che cercano riposo e rigenerazione. È quindi importante disturbare il meno possibile gli spazi protetti.

La Carta etica di Swiss Olympic rimanda al comportamento da adottare durante la pratica sportiva in mezzo alla natura: «Educare alla lealtà e al rispetto dell’ambiente. Il rispetto contraddistingue la condotta da adottare nei confronti del prossimo e della natura». Chi si attiene ai seguenti principi, protegge flora e fauna e può goderne durante le corse e le uscite di trail running:

  • Rimanere sui sentieri segnalati. Evitare le zone di tranquillità e i siti di protezione della natura.
  • Non abbandonare i rifiuti. Ciò che si porta in natura lo si riporta a casa.
  • Non lasciare feci. Se possibile soddisfare i bisogni biologici in una toilette anziché nella natura.
  • Mantenere le distanze dagli animali selvatici e da pascolo, muoversi silenziosamente e non dar loro da mangiare.
  • Evitare il rumore, come ad esempio la musica ad alto volume.
  • Evitare il crepuscolo e le ore notturne per le uscite.
  • Attenersi alle regole in vigore per le zone protette.
  • Rispettare l’infrastruttura (panchine, ripari, cartelli, segnaletica), la proprietà altrui (terreni privati, non entrare nelle cascine) e tenere sempre presente che il bosco è anche un luogo di lavoro.


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